Ercole Salvatore Aprigliano, "Allegoria di Piazza Brin", 1959

 

L'idea di un sito internet dedicato alla vita e le gesta di Ivo Aprigliano, nasce nel 2017 con l'obiettivo di ricordare l'equilibrista spezzino che agli inizi del novecento portò la sua arte in giro per l'Italia.

A cura della famiglia E.S. Aprigliano

 

Biografia

Ivo Aprigliano, (21 agosto 1900 La Spezia – 30 agosto 1981 Pietrasanta) è stato un equilibrista italiano, ricordato come “Ivo l’uomo del filo”.
Terzo di cinque figli e fratello del pittore e xilografo Ercole Salvatore Aprigliano, nasce a Spezia in una casa di Piazza Garibaldi.
È ancora ragazzo quando nel 1914 si trova ad assistere in piazza Brin allo spettacolo del funambolo tedesco Arturo Strohschneider.

Entusiasmato da quell’esibizione si appassiona di equilibrismo tanto da vedersi anche egli prima o poi su quel cavo di acciaio che attraversa Piazza Brin a 25 m di altezza.
Dopo aver lavorato nei cantieri del Muggiano, passa in un officina dell’arsenale militare occupandosi di attrezzature per le navi e quindi in un reparto meccanico.
In quelle officine gli venne l’idea che appena possibile si sarebbe messo in proprio per allenarsi sul filo.
Inizialmente si accontenta di stendere un cavo tra due treni blindati a pochi metri da terra. Fattosi coraggio e recuperate 120 lire risparmiate dai pasti giornalieri, si presenta a un dirigente dell’arsenale per esporre il proprio progetto e quindi acquistare un paio di tenditori e un lungo cavo.
Il castello San Giorgio spesso meta di suo fratello Ercole per dipingere, diventa per Ivo una vera palestra.
Senza nessun maestro che gli insegnasse i segreti dell’arte dell’equilibrismo, Ivo fa tutto da solo, dopo innumerevoli allenamenti venno il giorno in cui si sentì di aver acquisito la sicurezza che gli avrebbe consentito di esibersi davanti ad un grande pubblico.
Presentatosi in comune per i permessi, il suo entusiasmo viene frenato per la mancanza della rete di protezione.
Deciso più che mai a realizzare il suo sogno, decide di passare alcune giornate assieme ai pescatori spezzini, per imparare i nodi da utilizzare per la rete.
Sopra la grande terrazza del castello San Giorgio, dopo un anno di lavoro stende e realizza la grossa rete che gli serve per esibirsi in sicurezza.
L’entusiasmo del giovane Ivo commosse il professor Cassanello, primario chirurgo dell’ospedale civile, che volle aiutare Aprigliano dandogli il denaro occorrente ad organizzare lo spettacolo.
Così il fratello maggiore Ercole Salvatore, che si attiva per aiutarlo con i vari permessi da presentare.
Ivo spese sin all’ultimo centesimo, tutte le attrezzature furono da lui realizzate e recuperate, le scarpe di pezza confezionate dal noto calzaturificio Beretta di via del Prione, il costume di scena cucito e ricamato dalla fidanzata di suo fratello Ercole Salvatore, Maria Fareri titolare di una scuola di ricamo.

 

La prima esibizione e il successo

La sera del 6 giugno 1922 nel quartiere Umbertino davanti ad una piazza Benedetto Brin gremita, Ivo sale per la prima volta su un cavo teso a 25 metri di altezza, tra la Chiesa e un palazzo che si affaccia sulla piazza.
Lo spettacolo pubblicizzato con grandi manifesti realizzati dal fratello Ercole Salvatore, richiama nel popoloso quartiere operaio gente da tutta la città.
Presa confidenza con il filo, Ivo inizia a creare figure, giochi, a far capriole, ad esibirsi con la testa avvolta in un sacco, a stare in piedi sopra una sedia posta in bilico sul cavo.
Fu un trionfo, ripetè le esibizioni alla Spezia arricchendo la propria attrezzatura e inventando nuovi esercizi, poi a Genova
e quindi di città in città, Chiavari, Prato, Siena, Udine, Napoli etc.
I primi spostamenti verso le località degli spettacoli avvengono completamente in treno, ma dopo i primi guadagni e aumentati i collaboratori migliora anche l'organizzazione, viaggio in auto e attrezzature trasportate via treno merci o camion.
Dopo essersi sposato con una ragazza di Napoli, continua a girare l’Italia trovando sempre una calda accoglienza di fans, amici e ammiratrici affascinate da quel giovane di bella presenza.
Ovunque vada, ospitalità e soggiorno sono offerti dai fans, che lo riempiono di biglietti e lettere di ammirazione.
Pur avendo inviti e richieste anche dall’estero, preferisce esibirsi solo in Italia, e dopo aver fatto fortuna termina la carriera a Firenze nel 1938.

 

Il lavoro di imprenditore

Terminata la carriera di equilibrista, decise di realizzare anche un altro suo sogno di gioventù: quello di diventare esperto in qualche ramo della tecnica.
Su invito di alcuni amici cerca di aiutare dal fallimento il proprietario di una società di ottica con sede in Piazza della Signoria a Firenze.
Gli sforzi fatti non evitano però il fallimento, decide quindi di rilevarla ed ingrandirla. Nel giro di qualche anno studiando ottica e specializzandosi nel settore riesce a far diventare quel negozio chiamato “ Sbisà ” una grossa industria italiana di strumenti di oculistica.
Nel 1964 trasferisce tutta la produzione dell'azienda in un unico stabilimento a Sesto Fiorentino.
L'alluvione di Firenze del 1966 colpisce duramente il suo negozio in centro città, gli ampi locali, con le cinque vetrine che danno su Piazza della Signoria, tornano allo splendore solo dopo alcuni mesi.
Negli anni 70 l'azienda rimane agli altri soci.
Dopo un intensa vita operosa e ricca di soddisfazioni si spegne a Pietrasanta (LU) il 30 agosto del 1981.

 
 
Galleria fotografica


Larino - Campobasso


La Spezia


Secondigliano - Napoli


Prato


La Spezia


La Spezia


La Spezia


La Spezia

 

Bibliografia

L'uomo dal filo, Il Tirreno, Cronaca della Spezia, 8 giugno 1922.

Con la vita legata ad un filo, Album della Spezia, La Nazione, 1983, pp 73-74.

▪ Arianna Orisi, Passeggiando sopra i tetti, la Gazzetta della Spezia, 29 febbraio 2008, pp 11.

Marco Tarabugi, Un funambolo sul filo, quando Aprigliano scioccò Piazza Brin, cittadellaspezia, 8 giugno 2013.

 
Collegamenti esterni

1949 - registrazione del Brevetto sugli strumenti oftalmici

1977 - Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana

Sbisà - Strumenti oftalmici


manifesto realizzato negli anni 20 da Ercole Salvatore Aprigliano

 

 

Testimonianze

lo spettacolo di Torre del Greco
Il mio sguardo va ora sulla sommità del campanile ed il mio pensiero vola ad Ivo Aprigliano: non fu l'architetto che progettò il campanile, era un famoso equilibrista.
Al campanile rivedo agganciato un filo d'acciaio che, attraversando la luce della piazza, va ad infilarsi in un lucernario del tetto del palazzo Rivellino.
Tre cavalletti equidistanti giù, ai piedi della scala, tengono il filo teso e sotto di esso v'è la rete di protezione.
Vedo farsi buio e rivedo, come allora, il nereggiare della folla ed i balconi gremiti. Poi si accendono i riflettori che illuminano il filo per tutta la sua lunghezza, ed ecco Aprigliano apparire con la tuta di seta azzurra ed avanzare sul filo, a passo felpato al tempo di un ritmo eseguito da un complesso musicale nella piazza sottostante, tenendo ben salda nelle mani la pesante asse di equilibrio.
Va a sedersi a metà percorso e nel più assoluto silenzio annunzia: - Rispettabile pubblico, adesso vado a preparare un esercizio molto pericoloso!...
Quel giovane equilibrista fece perdere...l'equilibrio a più di una signorina di buona famiglia... Non vi era ragazza di Torre che non custodisse, fra le sue cose, una foto di Ivo Aprigliano con l'autografo a stampa, un clichè retinato di colore azzurro.
Qualche lettrice con i capelli d'argento (naturali) sentirà il cuore accelerare i battiti ed il ciglio inumidirsi.

fonte www.torreweb.it

 

 

il funambolo a Chiavari
Non c'erano molte novità a Chiavari, così quando arrivò in città un acrobata, è stata una grande festa. Si chiamava Ivo Aprigliano e il suo nome era scritto sui manifesti.
Tutti si recarono in centro a vederlo camminare su una corda in piazza del Mercato ("ciassa du coi") fino alla Chiesa di S. Giovanni: si era portato sulla corda una sedia e un tavolino e si era messo addirittura a mangiare, mentre tutti lo guardavano con il naso all'insù. Era un bel giovane e tutte le ragazze lo desideravano. Ma due ragazze degli Scogli si burlarono di lui, lo invitarono ad un appuntamento con un biglietto anonimo, poi si nascosero e si fecero molte silenziose risate a sue spese.

 

 

Contatti

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Ivo Aprigliano
http://ivoaprigliano.xoom.it

 

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